Il progetto di Mad Architects rimette al centro il tema dell’intuizione, riconfigurando non solo uno spazio fisico ma anche ideale. La compresenza di un anello circolare (elemento di perfezione assoluta e parte del logo stesso Audi), in contrapposizione al quadrato in cui è iscritto (la corte dell’edificio cinquecentesco di Corso Venezia 11, da sempre luogo di confronto e di crescita) vuole infatti essere simbolo di una ricerca costante della perfezione, mai raggiungibile (l’anello è sospeso) e che rappresenta essa stessa il motore del progresso.
Il visitatore si trova immerso in un ambiente futuribile, illuminato da uno specchio d’acqua sovrastato da un anello di luce circolare, simbolicamente il quinto dei quattro anelli Audi (e dei suoi valori). È l’anello di congiunzione con la visione. Un dialogo che è metafora del costante rapporto tra l’uomo e gli elementi, qui interpretato dal perpetuo gioco di riflessioni in cui le forme mutevoli del cielo sono co-protagoniste.
Il concetto di ‘tempo’ libero dalle sue metriche, diventa così un inaspettato effetto nebulizzante sorretto da un sound design controllato da un algoritmo. Un tutt’uno che invita a rivolgere lo sguardo verso l’alto: luminoso, infinito e inaspettato. Ma, anche senza traguardo, così come il costante viaggio verso l’innovazione.
Un progetto ispirato al dna del brand Audi, dove visione coincide con evoluzione tecnologica, qui espressa con la presenza del prototipo Aicon, che ridisegna l’idea stessa di lusso: invisibile e smaterializzato, è parte integrante dell’installazione, e in grado di liberare e valorizzare il tempo grazie a nuovi modelli di mobilità.